Ha fatto paura a tutti i marinai del mondo, durante i secoli delle grandi navigazioni e delle flotte delle grandi battaglie a vela ha fatto più vittime dei cannoni. In un libro ben scritto la storia dello scorbuto e della scoperta del suo rimedio: la vitamina C, acido ascorbico. Pochi sanno che il nome è una contrazione di antiscorbutico. I romani avevano capito che i limoni freschi proteggevano gli equipaggi, l’usanza si era poi persa nei secoli e prima di tornare a capire quali alimenti erano davvero utili ci sono voluti quasi duemila anni. Prima dei viaggi di scoperta era difficile che le navi restassero in mare per un tempo così lungo da favorire l’insorgere dello scorbuto. I primi sintomi insorgono infatti dopo due, tre settimane di alimentazione povera di vitamina C, e tra questi proprio quello di essere “scorbutici”. Il problema diventa grave al tempo delle grandi flotte, soprattutto quella inglese, e delle tremende usanze di bordo. Gli equipaggi erano infatti prigionieri sulla loro nave per mesi, con alimentazione in prevalenza fatta di cibi conservati e quindi poveri di vitamina C. Forzati a bordo anche quando le navi erano in rada, per evitare diserzioni. I medici dellAmmiragliato britannico si perdono nella burocrazia e i primi risultati concreti sono del settencendo, con i viaggi di Cook che porta verdure quasi fresche. Alla fine del libro si scopre che anche noi marinai del terzo millennio dobbiamo proteggerci, perchè in realtà nella nostra alimentazione che ci spinge verso il sovrappeso mancano comunque alcuni cibi fondamentali.
Insomma, un libro che chi naviga fa bene a leggere, per tornare al passato delle grandi navigazioni ma anche scoprire scorci di vita a bordo. Dove si trova? Nelle librerie inglesi e americane sul Web. L’autore è Stephen R. Bown l’editore è St Martin’s Press.
per corrispondenza Barnes&Noble