Crystal 140’è il nuovo progetto “manifesto” della serie Class dei cantieri Benetti. Sono navi con la carena di vetroresina e non di acciaio o alluminio. Sono carene dislocanti, fatte per quel navigare senza violenza per il mare e per gli ospiti, ideale per arrivare sicuri in luoghi incantati e restarci in piena autonomia. Il tema di questi tempi è molto attuale: poco l’impatto ambientale per le intrinseche caratteristiche di queste carene. Anche consumi ridotti, il problema più che il portafoglio degli armatori tocca la loro sensibilità sempre più coerente con usi sostenibili del mare. Si tratta sempre di persone che hanno il senso e la passione del mare.
Benetti ha lavorato molto su questo progetto portando innovazione a bordo di un tipo di barca molto spesso ancorato troppo saldamente alla tradizione, ovvero al passato. Il capolavoro di Crystal è il layout degli interni, un lavoro che valorizza spazio e luce. Quattro ponti abitabili, con ampie zone di privacy e di vita in comune. Per ottenere una grande spiaggia di poppa tutta dedicata agli ospiti la parte tecnica del garage è spostata verso prua e i tender vengono messi in mare da portelloni laterali. Al ponte inferiore quattro cabine per gli ospiti, la cabina armatore è invece a prua sul ponte principale, in realtà è un luogo dove tutti vorrebbero restare in navigazione, con ampia vista sul mare. Tanta vista anche al ponte superiore, dove una vetrata avvolge il tavolo da pranzo da cui si gode una vista a 360° e un altro diaframma di vetrate chiude verso l’interno che può essere condizionato.
La lunghezza di Crystal sfiora i 42 metri, la larghezza i 9, con due motori da quasi 1500 cavalli e una riserva di combustibile da 58 mila litri Crystal ha una autonomia di 4000 miglia, che la colloca tra le navette autentiche, che hanno davvero la possibilità di girare il mondo. La velocità massima è di 15 nodi. Novità anche negli impianti, con sistemi di gestione centralizzata per la conduzione dove la tradizionale accozzaglia di strumenti di produttori diversi di cui qualcuno ha ancora il coraggio di vantarsi è sostituita da un sistema integrato. Gli strumenti sono sensori e l’interfaccia uomo avviene con pannelli touch screen di ultima generazione. Ormai la barca si può “guidare” anche con gli stessi strumenti (meglio dire terminali) di comunicazione che popolano la nostra giornata.