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Aria di Coppa a Auckland

Inizia il 9 marzo la seconda tappa del Louis Vuitton Trophy. E comincia con un’aria nuova, perchè dopo la conclusione della Coppa America a Valencia i team partecipanti possono davvero pensare di partecipare alla coppa 34 da sfidanti. Insomma, è finita l’aria di incertezza che ha dominato gli ultimi tre anni. I sindacati parecipanti sono otto, i padroni di casa di Emirates Team New Zealand mettono a disposizione due barche, su cui si alterneranno gli equipaggi. Dall’Italia arrivano il Challenger of Record della Coppa 34 Mascalzone Latino Audi Team con il timoniere Gavin Brady, il tattico Flavio Favini e un equipaggio internazionale. C’è Azzurra, che si sta attrezzando per realizzare un team vero e adatto alla Coppa attorno al timoniere Francesco Bruni e al tattico Tommaso Chieffi. Azzurra arriva in Nuova Zelanda con tutte la pressione psicologica che deriva dalla vittoria di Nizza. L’unico sindacato presente anche l’anno scorso, oltre ad Emirates Team New Zealand, è l’inglese Team Origin dello skipper Ben Ainslie , vincitore di quattro medaglie olimpiche, con l’amico Ian Percy tattico. Gli inglesi sono animati da sir Keith Mills, uomo che ha propiziato le Olimpiadi di Londra e che ha acquistato una barca da Alinghi. Ha mantenuto un certo distacco dal sindacato svizzero anche se era considerato tra i “satelliti” ovvero quelli che seguivano la linea “politica” definita da Bertarelli.
Saranno in acqua i quattro team che hanno debuttato a Nizza: il francese ALEPH Sailing Team è guidato dallo skipper Bertrand Pacé; All4One è una combinata franco/tedesca con lo skipper Jochen Schümann; lo svedese Artemis schiera come skipper Paul Cayard che al momento è presidente della WSTA che organizza le regate. Il russo Synergy Russian Sailing Team ha come skipper Karol Jablonski.