Nel ’92 il sogno del Moro
Dopole regate dell’88 e l’altalena delle decisioni prese in Tribunale si torna in acqua con una edizione “tradizionale”. Si corre a San Diego e cambiano le barche: viene utilizzata una nuova regola di stazza per abbandonare i vecchi 12 metri Stazza Internazionale. La sfida è tra il Moro di Venezia e America Cubed, il contadino Raul Gardini contro l’industriale e petroliere Bill Koch. Per la prima volta una barca “latina” infatti vince la regata di selezione sfidanti Louis Vuitton Cup e sfida il colosso a stelle e strisce, finisce cinque a uno per gli americani. Al Moro di Venezia iscritto con il guidone della Compagnia della Vela di Venezia e timonato da Paul Cayard la soddisfazione, magra ma unica, di vincere una regata con un vantaggio di pochi metri. La barca americana, inesorabilmente più veloce, è timonata da uno strano consorzio: il vecchio campione Buddy Melges e l’armatore stesso, già famoso per le sue trovate nel campo dei maxi yacht. I veri vincitori sono i progettisti navali che fanno parte dello squadrone, soprattutto Doug Peterson, Jim Pugh e John Reichel che, in stato di grazia hanno saputo prima stringere la barca al galleggiamento e poi interpretare le ricerche del Mit che spingevano verso una drastica riduzione delle superfici immerse di deriva e timone, una mossa decisiva fatta negli ultimi giorni, gli americani in poppa sono imprendibili. America Cubed si seleziona battendo l’altra barca del sindacato Kanza e Stars & Stripes di Dennis Conner. Il Moro per essere il challenger ha battuto in una estenuante serie di regate nella finale delle selezioni New Zealand, penalizzata in una regata per l’uso improprio del bompresso con una manovra che però fa saltare i nervi ai kiwi che vengono rimontati e superati dagli italiani. Nelle due regate finali debutta senza successo la coppia Coutts-Butterworth che sostituisce Rod Davis e David Barnes. È una bella edizione, dove si sperimenta di tutto, come le tandem keel presenti su New Zealand e Spirit of Australia. Agli sfidanti si aggiungono Nippon portata da Dickson e Cutler, Ville de Paris di Marc Pajot, España ’92 di Pedro Campos, la svedese Tre Kronor di Gunnar Krantz, Challenge Australia di Syd Fisher.