Con qualche giorno di anticipo sulla data promessa, il 31 marzo, il Defender della Coppa America, Royal New Zealand Yacht Squadron e il Challenger of Record Circolo della Vela Sicilia (ovvero Luna Rossa) hanno presentato il regolamento che sarà alla base della costruzione delle nuove barche AC 75 per il match della edizione numero 36, campo di regata Auckland nell’estate australe del 2021. Il regolamento rispetta quanto scritto finora, ovvero monoscafo foiling di 75 piedi (22 metri circa). Sarà una barca complessa: per alzarsi sull’acqua è previsto un sistema di pinne e zavorre mobili. In pratica durante la navigazione la pinna sottovento resta in acqua esprimendo il sostentamento necessario al sollevamento, mentre quella sopravento sarà zavorra, il contrappeso necessario per contrastare la forza della vela. La vela principale è una specie di ala non rigida, una vela che un artificio di stecche e strutture renderà “spessa” e non una semplice superficie. Non tutti sono felici di questa scelta compromesso che nasconde da una parte la voglia di essere riconoscibili al grande pubblico, che considera la barca monoscafo, e dall’altra il desiderio dei progettisti vincitori di mantenere il vantaggio conquistato nelle ricerche fatte per vincere a Bermuda lo scroso giugno. Sono in molti a dire che una volta deciso di abbandonare i catamarani dell’ultima edizione un ritorno più radicale alla tradizione, con un grande monoscafo solo planante non foiling ma comunque spettacolare e maneggevole, avrebbe giovato all’evento. La barca avrà alcune parti comuni tra i diversi team: il sistema di movimento delle pinne/zavorra, il profilo dell’albero, il rigging ovvero l’attrezzatura dell’albero. Ci saranno limiti di costruzione per molti componenti , per ridurre i budget complessivi. Si sa bene che la Coppa può diventare facilmente un pozzo di San Patrizio, chi ha soldi cerca in ogni modo di convertirli in velocità. Il nostro Patrizio, ovvero Bertelli alla sua sesta sfida al massimo trofeo velico, ha preso di petto la vicenda: con Prada sarà sponsor di un team con ambizioni di vittoria, ma anche lo sponsor delle regate di selezione degli sfidanti. Quella per intenderci che era la Louis Vuitton Cup e che hanno vinto sia Luna Rossa sia il Moro di Venezia. Il consiglio di amministrazione della maison ha deciso di finanziare il team con 65 milioni di euro: non è chiaro, solo molto probabile, se sarà anche il budget del team o se ci saranno altre iniezioni di denaro con altri sponsor. Luna Rossa si è assicurata il diritto dovere di essere il COR, cioè il Challenger of Record, primo degli sfidanti e responsabile dei rapporto con il defender e gli altri sfidanti. La piccola organizzazione per il momento conta super esperti di Coppa America: Laurent Esquier, Matteo Plazzi (che va ricordato vincitore a bordo di Oracle nel 2010), Alessandra Pandarese e Jennifer Hall. Il team italiano sarà condotto da Max Sirena con Francesco Checco Bruni e l’americano James Spithill che è stato assunto poche settimane fa. Base operativa Cagliari. Ci sono altri sfidanti? Pochi per il momento, i più dotati di denaro, sulla carta più di Luna Rossa, sono il team America Magic con Terry Hutchinson per il New York Yacht Club e Land Rover Bar di sir Ben Ainslie per il Royal Yacht Squadron. Budget oltre i 100 milioni di euro. In Italia è noto il desiderio di partecipare di Adelasia di Torres, sindacato di base sarda e con probabili denari medio orientali. Un sindacato australiano non è ufficializzato, così anche uno cinese e un altro italiano. Alla finestra per il momento restano Alinghi il cui patron Ernesto Bertarelli ama i catamarani e Artemis, due volte partecipante e ora in difficoltà di budget e per rispettare le regole sulla nazionalità. Probabilmente parteciperanno a un circuito parallelo organizzato con i “vecchi” cat trasformati in monotipo da Russell Coutts, con potenziale sponsor Louis Vuitton, che avrà il sapore della regata degli esclusi, una prova di forza cui la Coppa ci ha abituato: il lettore non si agiti, tanto vince sempre la vecchia Coppa questi confronti. Si, uno dei più forti vincoli della prossima Coppa saranno le regole per la nazionalità di residenza e provenienza dell’equipaggio. In pratica è richiesto un numero di giorni che impedirebbe all’equipaggio svedese di allenarsi per un tempo congruo in mare cosa impossibile per il lungo congelamento del mare e comunque la temperatura rigida. Per il sindacato svizzero il limite potrebbe essere simile. Insomma una regola che una volta comunicata qualche mese fa aveva suscitato critiche per essere troppo leggera sta diventando invece un limite alla partecipazione. Non solo il 20% dell’equipaggio deve avere la cittadinanza ma la gran parte degli stranieri devono comunque avere un periodo di residenza e presenza piuttosto lungo. La speranza adesso è di arrivare a cinque, sei sfidanti: non gli otto dieci che si sperava. Sarà una bella Coppa America, soprattutto perché Bertelli ha imposto una visione popolare della distribuzione dei diritti Tv, delle immagini e di quanto fa social. Questa, tra tutte, sarà probabilmente la novità più determinante per la conquista del pubblico che ancora non c’è.
Cinquanta firme possono anche sembrare poche, tuttavia sono solo le prima e il loro peso specifico è cospicuo. A Milano presso il teatro Parenti i principali yacht club, circoli velici, la Federazione Italiana Vela, le industrie più influenti hanno firmato la Charta Smeralda, un documento che descrive un codice etico voluto dallo Yacht Club Costa Smeralda per la presentazione pubblica di One Ocean Foundation.
Per il grande club non solo attività, regate, e grande mondanità ma una presa di coscienza e una chiamata alle armi per chi condivide il destino. Dopo il Forum organizzato quattro mesi fa, dodici ore di lavori intensi sul malessere del mare, adesso il club vuole che la sua attività sia corale e continua. Il primo firmatario, per mano del presidente Nico Reggio, è stato lo Yacht Club Italiano che condivide con quello sardo il piacere e la responsabilità di organizzare in Italia le regate più importanti. Ha firmato la Società Velica di Barcola e Grignano che organizza la Barcolana, tra gli altri anche il Circolo Velico Ravennate rappresentato da Matteo Plazzi uno dei pochissimi italiani ad aver vinto la Coppa America a bordo.
Quello di sua altezza Zahra Aga Khan presidente del club e del Commodoro Riccardo Bonadeo è un duetto che diventa un coro di tutti “il mare ci ha dato tanto divertimento, passione, libertà e adesso dobbiamo restituire qualcosa. Il mare ha bisogno di noi”. I grandi imprenditori con interessi nella nautica come Luca Bassani, Pigi Loro Piana, Leonardo Ferragamo non si sono sottratti. Così come il WWF con la presidente Donatella Bianchi o Prada e Luna Rossa con Patrizio Bertelli e lo skipper Max Sirena.
I dati presentati sull’inquinamento da materie plastiche sono impressionanti. Solo in Mediterraneo, sono presenti 1,2 milioni di microplastiche (frammenti inferiori a 5mm) per chilometro quadrato che risulta essere una delle concentrazioni più alte al mondo. A livello globale si stima che gli oceani siano inquinati da circa 300 mila tonnellate di plastica, di cui la maggior parte galleggia sulla superficie in oltre 5000 miliardi di pezzi. Nemmeno gli abissi oceanici, come la Fossa delle Marianne, la più profonda depressione oceanica conosciuta al mondo, sono immuni: nel 100% dei campioni di specie animali prelevate in queste acque e analizzate dai ricercatori sono state trovate tracce di plastica. Una situazione che non sembra poter migliorare tanto in fretta.
La principessa ha aggiunto: “Essere già a questo punto, a soli pochi mesi dal Forum, è un fatto straordinario. Insieme a tutte le realtà che a diverso titolo abbracciano la Fondazione stiamo lavorando in un’ottica There Is Only One Ocean. La velocità con cui stiamo portando avanti questo progetto è un segnale da cogliere, guardando alla prossima edizione del Forum, a cui vogliamo arrivare con grandi risultati. Il segnale è che il Mondo vuole questa rivoluzione; il Mondo vuole salvare il mare, e noi vogliamo provare a fare la nostra parte”.
La giornata è proseguita con la presentazione dell’attività dello Yacht Club, una stagione molto intensa come al solito. Quest’anno eventi clou come il mondiale Maxi e la Swan Cup.
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