Pippo Dalla Vecchia aveva annunciato da tempo la sua intenzione di lasciare il comando del Reale Yacht Club Canottieri Savoia, uno dei più antichi d’Italia e d’Europa, fondato nel 1893 come Canottieri Sebetia. Pippo è una delle figure di riferimento dello sport velico. Dopo una lunga carriera all’interno della FIV e la mancata elezione a presidente (seduta molto turbolenta, finita con una manciata di voti a favore di Sergio Gaibisso) si è dedicato “anima e core” al Savoia che ha totalmente trasformato. Una delle sue battute ricorrenti era “avevamo la gente con le stufette, a giocare a carte, ho ripulito tutto”, adesso il Savoia è tappa obbligata di grandi regate e grandi serate. La riflessione postuma, anni dopo quella sconfitta contro Sergio Gaibisso, è: come sarebbe stata la FIV di Pippo? Chissà, allora non si capiva bene quale fosse la sponda giusta e Pippo aveva, nella mia visione, preso iniziative che non erano quelle che servivano a quella vela. Tuttavia l’amore profuso nel Savoia ha qualcosa di magico, irripetibile in altri circoli, dove il presidente “ad eternum” non ha la stessa forza positiva e appare piuttosto un ingombro, un inamovibile toro seduto.
questa la sua lettera di commiato:
Napoli, 3 ottobre 2013
lascio oggi il ponte di comando del Savoia dopo ventidue anni e, non più presidente, ritorno a far parte dell’equipaggio della nave bianco-blu. Ho passato l’ultimo quarto della mia vita al timone di un Circolo quanto mai prestigioso, addirittura straordinario e questo lo considero e lo considererò sempre un grande onore che mi è stato concesso dai Soci Fondatori del Savoia. Per la verità, non è stata una navigazione facile ma, ditemi voi, che barba sarebbe stato il navigare per tanti anni in una stucchevole calma piatta. Desidero fermamente – non lo considerate, Vi prego, un atto formale – ringraziare tutti, proprio tutti, per avermi sopportato per tanto tempo. I miei ringraziamenti, sinceri, vanno anche a coloro che in tutti questi anni mi hanno reso la vita difficile. Ignari, hanno fatto sì che il difficile carattere che mi accompagnava sin dalla nascita venisse modificato tanto e in meglio da poterlo così esibire serenamente nella prossima vita che mi attende. Ringrazio le Istituzioni, i Corpi Militari e Civili, gi amici Ammiragli, le Federazioni Sportive, i Presidenti dei Circoli gemellati, l’amico carissimo Gianni Malagò oggi Presidente del CONI. Ringrazio tutti coloro che hanno dimostrato con i fatti e non con le parole di avere grande considerazione ed altrettanta stima per il vecchio glorioso Savoia. Ho avuto la fortuna di formare e di gestire per anni e anni una grande squadra : il nostro personale. Non voglio fare in questa sede distinzioni di mansioni e categorie di sorta, tutti, ripeto tutti si sono prodigati con me per far conseguire al nostro Circolo risultati insperati e quindi ancora più esaltanti. A tutti questi amici la mia sincera gratitudine. Un ringraziamento particolare desidero riservarlo alle Sezioni Sportive del nostro Circolo, unico scopo della nostra esistenza. I canottieri e i velisti che hanno indossato, indossano e indosseranno la gloriosa maglia del Savoia debbono essere sempre considerati i veri protagonisti della nostra storia e del nostro grande prestigio sportivo in Italia e nel mondo. Ringrazio i tecnici del Remo e della Vela. Oggi il Circolo è dotato di uno staff tecnico di grande valore che, in ogni caso, dovrà essere tutelato. Per ultimi – stavate già pensando ad una mia riprovevole dimenticanza – ringrazio di cuore tutti i miei Vice, il Segretario Generale e tutti i Consiglieri che sono stati con me sul ponte di comando del Savoia. Costoro mi hanno sempre aiutato a superare tempeste e scogliere sommerse. Potrei continuare ancora per molto – ventidue anni di storia sono tanti – ma non voglio abusare, proprio alla fine, della Vostra pazienza. Mi fermo qui e, Cari Amici, concludo questa mia lunga lettera con una sola parola: Grazie.
Pippo Dalla Vecchia