,

ETNZ perde due volte

Le incredibili giornate di San Francisco proseguono e nella incredibile Coppa America dei catamarani il favorito e quasi vincitore Emirates Team New Zealand deve subire ancora due sconfitte da Oracle. I kiwi erano decisamente in giornata no: hanno perso due partenze fotocopia sebbene con l’attenuante di essere entrati con la “starboard entry” per tutte le due volte, un ingresso nel box che favorisce l’avversario e impedisce di controllarlo fino in fondo. Da li in poi è sempre stato un inseguimento senza fortuna, più lucido nella bolina della prima delle due regate, inutile nella seconda. I kiwi hanno perso regata 14 per 23 secondi e regata 15 per 37. Il punteggio adesso è di otto a cinque per i kiwi. Perché succede? Le due barche ormai hanno prestazioni molto uguali, la vittoria o la sconfitta si gioca sulla lucidità e sulla capacità di prendere buone decisioni sia sul campo di regata, sia a terra nella messa a punto della barca, che ogni giorno va adattata alle previsioni del vento. Bastano pochi particolari per essere inferiori all’avversario e dei due Oracle, siccome ha meno da perdere, osa di più e si fida di modifiche mai provate se non al computer che ancora una volta gioca una parte fondamentale. La capacità di prevedere le prestazioni è almeno dal 92 centrale per la riuscita di una campagna di Coppa America, Il Moro di Venezia ha perso contro America Cubed perché gli americani avevano un VPP (velocity prediction program) che gli aveva consentito di capire che potevano drasticamente ridurre le superfici di deriva e timone per migliorare le prestazioni in poppa e non perdere di bolina. Sul piano dei calcoli numerici è evidente che Oracle ha delle frecce importanti al suo arco. Proprio in questi giorni San Francisco si sta popolando di clienti e dipendenti Oracle per una grande convention annuale sul magico sistema di database e ricerca dati, usato anche da Cia ed Fbi. E’ stato Larry Ellison ha proporre il sistema di controllo immigrazione con foto e impronte digitali dopo il dramma delle torri gemelle. Ma questo è un particolare di una campagna ricca che comunque si è trovata in grande difficoltà nei confronti dei neozelandesi. E’ molto diverso il momentum sportivo. Per Dean Barker e compagni si tratta di superare una fase delicata della loro regata: partiti con un enorme vantaggio di velocità e capacità di manovra, si trovano inseguiti e braccati, vivono da una settimana il “match point” che non arriva mai. Potevano vincere la Coppa già domenica scorsa stando al tabellone. Per almeno tre volte hanno avuto il punto della vittoria a portata di mano ma la regata è stata sospesa, per troppo o troppo poco vento. Dunque la loro solidità può essersi incrinata, anche per questo hanno mostrato sul campo, al di la di alcune bizzarrie del vento, alcune scelte sbagliate. Hanno ancora un vantaggio tranquillizzante, ma devono saper tiare il fiato e rimettere le cose a posto. Riconquistare la superiorità. L’equipaggio di Oracle ha invece trovato attorno al nuovo tattico Ben Ainslie una nuova coesione: l’errore di John Kostecki tattico titolare è stata in realtà una bella fortuna per la squadra americana che ha trovato una soluzione nell’infinito talento del baronetto inglese, (per i distratti cinque medaglie alle Olimpiadi di cui quattro d’oro) che la “cricca” titolare voleva tenere giù dalla barca. Scardinato per squalifica ed errori il terzetto De Ridder, Spithill (che in realtà potrebbe anche voluto Ben), Kostecki le cose sono perfino andate meglio. Capita nella vela, ma anche altrove, che il talento vero venga tenuto in ombra perché può fare ombra. Diciamo pure che è una manovra un po’ all’italiana che fa chi è nella stanza dei bottoni per restarci. E poi Ben conosce bene i kiwi, perché è stato timoniere allenatore di New Zealand e quindi di Dean Barker. Insomma questa Coppa non è ancora finita… e ci sono altri giorni di sofferenza da amministrare. Se i kiwi vogliono vincere devono saper essere se stessi ancora qualche giorno e non cedere. Il gioco degli americani è, oltre a vincere tutte le regate possibile, quello di far saltare i nervi a Grant Dalton e compagni con il tiramolla e i rinvii, e con sei vittorie in otto regate possono anche riuscirci.