Dean Barker: poco vantaggio dai due punti
Dean Barker alla vigilia delle regate che contano. Il timoniere skipper dell’equipaggio kiwi è un ragazzo tranquillo, che per la prima volta ha preso il timone in una regata di Coppa America per battere Luna Rossa: era la quinta regata dell’edizione 2000, per mesi era stato il timoniere allenatore di Russell Coutts navigando sulla seconda barca. Era stato un passaggio di testimone, un avvicendamento che allora non tutti avevano capito, perché nessuno ancora sapeva che la decisione di Russell era di salire su Alinghi. Dean è fedele al team, e viceversa: pochi hanno messo in dubbio il suo ruolo, neanche con il cambio di barca. Dean ha imparato a “guidare” i catamarani volanti con sicurezza. Non è l’unico che ha riversato il suo talento su queste nuove macchine per regata. Il collega James Spithill dopo la penalizzazione ha affermato che “tutta la pressione è sui kiwi”, che sembrano tranquilli come al solito. La calma è la virtù dei forti.
Dean, come ti senti alla vigilia di una regata così importante?
“Il risultato è molto incerto. Questa volta più che mai la prima regata ci darà indicazioni su come andrà a finire. Sarà molto importante partire bene,come lo è stato in queste regate della Louis Vuitton Cup, cercare anche di evitare incontri ravvicinati in partenza”.
Ci sono opportunità per sorpassare l’avversario se si è dietro?
“Ci siamo allenati molto per verificare questa opportunità contro vento dove sembra più probabile riuscire. Ci possono essere delle corsie di sorpasso anche in poppa. In realtà chi è davanti ha molti vantaggi, prende subito il vento migliore. Se sei dietro alla prima boa sei costretto ad inseguire fino al cancello e sperare che qualcosa succeda li, che ci sia un errore, una opportunità”.
Vedremo tattiche di match race tradizionale?
“La corrente influisce molto di bolina e quindi bisogna essere molto cauti a non infilarsi nel flusso cercando di aprire separazione perché può essere molto dannoso. Quando si è davanti in realtà bisogna cercare di correre la propria regata cercando di estendere il proprio vantaggio, spesso è più sicuro che controllare l’avversario in modo tradizionale”.
Sono serviti gli allenamenti con Luna Rossa di questi giorni?
“Luna Rossa è stata molto utile, abbiamo fatto allenamenti partendo dietro e inseguendo dalla prima boa. Quello che ci mancava dopo le regate della Louis Vuitton Cup. E’ davvero una situazione diversa quando sei dietro. Devi tenere la regata viva, vicina e cercare l’opportunità par passare. La fortuna di Oracle è stata di avere due barche naviganti con equipaggio completo e di poter verificare tutte queste situazioni, per noi non è stato possibile fare questo allenamento”.
Sono importanti i due punti di penalità assegnati a Oracle?
“Non cambia molto, non ci rende la vita più facile: dobbiamo comunque vincere nove regate. Loro undici, è vero. Ma non guardiamo a queste cose. Adesso sentiamo tutto il supporto della Nuova Zelanda, tutta la nazione è dietro di noi e per noi vincere sull’acqua è importante, come lo è sempre stato”.