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Francesco Bruni: never give up

Still alive: Luna Rossa è ancora viva dopo la settima regata delle finali Louis Vuitton Cup. E’ successo che il vento era troppo forte per disputare la ultima decisiva regata e il comitato ha mandato tutti a casa. Così dal mare è arrivato un giorno di vita in più per Luna Rossa e per la finale sfidanti. Fin dal mattino si sapeva che sarebbe molto probabilmente successo così, il vento aveva pulito in fretta il cielo sempre nebbioso di San Francisco, lasciando libero il sole per il pubblico che segue sia dalle rive che dal mare. Ancora una volta la regata si è giocata sulla grande velocità di Emirates Team New Zealand, che con alcune modifiche notturne, probabilmente in vista del vento forte è apparsa ancor più mostruosamente in forma e veloce. Il traguardo che tutti si aspettano, il foiling di bolina, è ormai una realtà che spinge lo speedometro a 30 nodi con un rapporto con lo scarroccio che diventa conveniente in VMG. Non serve criticare la partenza di Luna Rossa, sempre un po’ lenta ad accelerare, la differenza di velocità è troppo evidente. I kiwi vogliono vincere: è una missione di Stato, davvero, perché la Coppa da loro porta economia non è solo il palcoscenico per un ricco ai primi posti della classifica di Forbes. In una giornata di vento forte le barche hanno segnato record di ogni tipo, hanno chiuso il percorso in 23 minuti 38 secondi, il ritardo di Luna Rossa è di 1 minuto e 58 secondi, la velocità media di ETNZ è di 29,24 nodi, quella di Luna Rossa di 27,27. I kiwi hanno stabilito il record di velocità della Louis Vuitton Cup toccando i 47,18 nodi, Luna Rossa è arrivata a 43,46. I nostri eroi sperano ancora, come spiega il tattico Francesco “Checco” Bruni: “Noi combattiamo fino all’ultimo momento, nello sport non si sa mai. Dobbiamo affrontare l’ultima regata con la testa sulle spalle, sarà dura ma noi combattiamo. Le possibilità, lo ammettiamo, sono poche, ma l’altro giorno sono andati con la prua giù e in un istante potevano giocarsi tutto, la finale, la contro finale e tutto il resto. Noi ci sentiamo vivi fino alla fine”. Spiega poi quello che ha visto sul campo: “Emirates è molto veloce di bolina, e non mi sorprenderebbe vedere Oracle passare qualche brutta esperienza. Oggi riuscivano a navigare in foiling a 30 nodi. Anche noi possiamo andare in foliling di bolina, il problema è che puoi andare in foiling a 25 o o farlo 30 nodi, esiste insomma una qualità del foiling. Quello che stanno facendo i kiwi è incredibile”. Racconta dei progressi di Luna Rossa: “Il gap con i kiwi si è ridotto, se si fanno i conti matematici dei distacchi si vede che sono ridotti in maniera notevole. Forse potremmo ridurre lo svantaggio della metà anche se ammettiamo che vincere è difficile. Loro hanno qualcosa che noi non abbiamo. Loro sono arrivati alla ottava generazione di derive, noi alla quinta. Abbiamo due sciabole da provare ma ci servirebbe un mese per farle funzionare come si deve. L’evoluzione è continua, a ogni regata si impara qualcosa. Noi un mese fa non riuscivamo a superare i 40 nodi, adesso siamo a 45. Abbiamo cambiato solo due tip, due piccoli pezzi di carbonio”.