Nel 1958 il 12 metri S.I Columbia
Dopo vari tentativi di riprendere il gran gioco della Coppa dopo la lunga pausa dovuta alla seconda guerra mondiale, nel ’56 il commodoro del New York Yacht Club Henry Sears e quello del Royal Yacht Squadron di Cowes sir Ralph Gore trovano finalmente un accordo per ricominciare le regate. Si cerca anche una nuova barca: i vecchi J Class sono improponibili perché troppo costosi in un periodo in cui tutti pensano alla ricostruzione. Si sceglie così la classe 12 metri Stazza Internazionale: la regola è simile (derivazione dalla Universal Rule che aveva generato i J Class) ma gli scafi sono molto più piccoli, poco più di ventuno metri con undici uomini d’equipaggio. La Corte Suprema di New York accetta una modifica del Deed of Gift per ridurre la lunghezza minima al galleggiamento e inoltre si decide che le barche non dovranno più arrivare sul campo di regata americano navigando in autonomia l’Atlantico. Questo rende molto più equilibrata la competizione, perché anche chi arriva dall’Europa potrà costruire una barca per condizioni leggere di Newport.
Lo sfidante è il Royal Yacht Squadron con Sceptre di Graham Mann, uno scafo progettato da David Boyd il cui modello ha vinto una gara in vasca navale contro altri tre progetti. Il pozzetto è molto grande, arriva fino all’albero, e parte dell’equipaggio lavora sottocoperta. Il defender è Columbia affidato a Brigs Cunnigham. L’esperienza su questo tipo di barche, per quanto la formula in realtà esista da una cinquantina d’anni e abbia già generato imbarcazioni interessanti (come Vim considerato il primo della generazione moderna), non è molta. Columbia si batte con una concorrenza agguerrita per conquistare il ruolo di defender ed è ancora una volta una barca che porta novità. Le regate scrivono poca storia: Columbia vince le quattro prove che servono a difendere con successo la Coppa senza una grande resistenza. La leggenda della supremazia americana di rinnova, ma la Coppa è ripartita e ricomincia a muovere passioni e interessi.