Dopo la sconfitta del 1870 James Ashbury vuole riprovarci subito e commissiona a Ratsey una goletta di immensa superficie velica: Livonia. Lancia la sfida attraverso il Royal Harwich Yacht Club. Gli americani dopo grandi discussioni rinunciano a far correre lo sfidante contro tutte le loro barche contemporaneamente, ma si tengono la possibilità di scegliere giorno per giorno tra quattro barche quella da mandare in campo, secondo le condizioni meteo. Nella disputa interviene personalmente Schuyler che ammette che per rispettare lo spirito del Deed of Gift l’incontro deve avvenire uno contro uno, così si corre la prima match race. Gli americani nel primo giorno nel primo giorno schierano Columbia, ancora dell’armatore Franklin Ogswood, una goletta con deriva mobile che batte facilmente Livonia. Columbia vince anche la seconda regata ma perde la terza per una avaria al timone. Per completare la serie gli americani scelgono Sappho di William Douglas, barca a chiglia fissa dalla mostruosa superficie velica che aveva navigato anche in Inghilterra, che vince altre due prove. La Coppa resta in America ma Ashbury e gli inglesi non sono affatto contenti del trattamento che è stato loro riservato e perdono la voglia di partecipare. Al suo ritorno in Inghilterra lo sfidante si lamenta e scrive di aver moralmente vinto le regate.
Un buon aggettivo per descrivere come Rolex collabora con il mondo della vela è “affettuoso”: è da anni una presenza costante, sicura, che ha consentito a tante delle regate più importanti del mondo di vivere e crescere. Sui traguardi più tosti è saldamente issato il marchio a coroncina degli orologi che tutti vogliono avere. E anzi ogni anno si aggiunge qualche linea di arrivo al punto che si può parlare di una sorta di monopolio, praticato però con stile e senza invadenza. Una scelta di campo che ha tenuto il marchio vicino alle grandi regate senza entrare nelle grandissime. Più volte in passato si è paralto di ingresso nel mondo della Coppa America, eppure è sempre stato rimandato. Non che l’investimento annuale sia poco, con il frazionamento di eventi proposti in tutto il mondo: il valore complessivo potrebbe anche far pensare che potrebbe con poco sforzo arrivaci davvero. Gli eventi Rolex sono una quindicina lungo l’anno, in tutti i mari del mondo: Mediterraneo ma anche Stati Uniti, Caraibi, Australia. In Italia si comincia a metà maggio con il Portofino Rolex Trophy per barche a stazza metrica cui segue la Capri Sailing Week che include la novità della Rolex Volcano Race: 400 miglia di altura. Segue il boccone importante della storica Rolex Giraglia Cup che si corre con l’organizzazione dello Yacht Club Italiano dal 18 al 25 giugno, dopo alcune regate costiere a St Tropez e la grande festa al castello, si parte per la “lunga” con arrivo a Genova. A metà agosto una di quelle regate che hanno scritto davvero la storia: la Fastnet Race, una volta prova conclusiva dell’Admiral’s Cup purtroppo caduta nell’oblio. Era un mondiale a squadre per nazioni che ha lanciato timonieri e progettisti, aspetta solo che qualcuno abbia il coraggio di riportarla in vita, Potrebbe, dovrebbe pensarci forse proprio Rolex. A settembre si torna in Italia con le regate dedicate ai maxi yacht di Porto Cervo, più o meno nello stesso periodo si corrono a San Francisco le Big Boat Series. La stagione prosegue con la Invitational Cup di New York, Les Voiles de Saint Tropez. Si conclude alla grande con la Middle Sea Race che parte da Malta il 22 ottobre e con la sempre temibile Sydney to Hobart del 26 dicembre. Una ulteriore iniziativa: gli studenti dei business master delle facoltà di economia hanno di che sbizzarrirsi dal 22 al 25 settembre a Genova con la Rolex MBA’s Conference & Regatta, un evento cresciuto rapidamente, promosso da SDA Bocconi e ormai riferimento per equipaggi che arrivano da tutto il mondo.
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