La presenza della America’s Cup a Auckland, portata in braccio da Tom Ehman, e i numerosi incontri che si sono succeduti tra Russel Coutts, Paul Cayard, Bruno Troblé, Alessandra Pandarese, stanno portando rapidamente verso il formato della nuova Coppa America, edizione 34. Intanto il luogo: con ogni probabilità San Francisco. Larry Ellison è totalmente attratto dal fare la Coppa nella sua città, anche se ci sono difficoltà notevoli da affrontare per trovare un campo di regata abbastanza grande per le nuove barche che saranno piuttosto veloci. Poi la data: si sta viaggiando verso il maggio 2014 con un sostanzioso programma di eventi, simili al Trophy, che precedono la Coppa. Non sembra, ma il 2014 è dietro l’angolo se si vuole sviluppare una nuova classe. L’ipotesi del 2013 non è ancora del tutto tramonatata ma sembra meno praticabile. La nuova Coppa sarà con nuove barche, sembra ormai impossibile tornare indietro a vedere di nuovo in acqua gli Iacc, che saranno certamente ancora buoni per gli eventi del 2011. Per gli eventi del 2012 potrebbero scendere in acqua quattro barche uguali disegnate sulla nuova regola, una sorta di prima generazione che consentirebbe ai sindacati di fare esperienza. Non è una cattiva idea, riduce certamente i costi per i team e non svela carte segrete dei designer.
Quali barche? Russell Coutts ha un’idea precisa: degli RC 44 ingranditi. Le barche che ha disegnato per il suo circuito sono molto divertenti: rapide in bolina in poppa planano facilmente fino a velocità di diciotto venti nodi. Sono lunghe circa tredici metri e pesano tremilacinquecento chili. Grandi ottanta piedi potrebbero pesare tra quattrodici tonnellate e diciotto. La metà degli Iacc, le velocità di bolina potrebbero essere poco inferiori ma in poppa sarebbero dei missili per un nuovo formato di match racing. Qualcuno propone due alberi: uno corto da vento e uno da bonaccia con tanta vela.
Poi lo spattecolo: regate e barche televisive, con telecamere montate fin dalla costruzione sulle barche e tempi certi di regata. Si dice partenza alle dieci: il telecronista deve essere in grado di fare la regata. Al Louis Vuitton Trophy con il bordo poco più lungo di un miglio le regate durano poco più di 45 minuti, più o meno con qualsiasi vento. La scommessa di Ellison è nella diffusione del messaggio e della vela…. se non ci riesce lui davvero non abbiamo idea di chi possa farlo.
Entro fine marzo si dovrebbe avere una prima infarinatura su cosa sarà il prossimo Protocollo. Si sa che dovrebbe prevedere un organismo autonomo per l’organizzazione delle regate, gestito da manager condivisi tra Defender, Challenger of Record e Cahllenger Commission, un organismo che Alinghi ha sempre cercato di non avere tra i piedi. Ci sarà la Louis Vuitton Cup come trofeo per la selezione degli sfidanti, il defender incontrerà i challenger negli eventi preliminari ma non nella regata di selezione. I challenger saranno comunque obbligati a partecipare agli eventi e non potranno accampare scuse che è tempo perso per gli equipaggi.
Nelle foto gli RC 44, la nuova barca potrebbe concretamente assomigliare alla nuova cui stanno pensando.