Gioia e dolore tra i sindacati italiani iscritti al Louis Vuitton Trophy in corso a Auckland. Azzurra, la barca dello Yacht Club Costa Smeralda ha vinto bene la sua prima regata che il sorteggio ha voluto contro Team Origin, squadrone inglese. Il timoniere Francesco Bruni e il tattico Tommaso Chieffi hanno condotto una regata di estrema pulizia senza mai esprimere una incertezza tattica confermando che la sintonia mostrata a Nizza non è casuale. Il loro rientro insomma è autorevole. “E’ stata una regata molto vicina all’inizio – dice il tattico Tommaso Chieffi – perchè siamo arrivati alla boa appaiati, la loro manovra di Gybe Set ci ha consentito di passare ma poi anche al cancello di poppa abbiamo pensato per un po’ di essere tornati dietro, fortunatamente abbiamo fatto la scelta giusta”.
Mascalzone Latino Audi Team deve invece piegarsi all’esperienza del team franco tedesco All4One che riesce a controllarlo per tutta la regata. Gli italiani sono apparsi aggressivi in partenza e talvolta in posizione vantaggiosa. Ma alla fine dopo essere stati superati non sono mai riusciti a rientrare in regata. Bravi gli avversari che hanno scelto il lato dove il vento soffiava con più energia.
Per Mascalzone Latino Audi Team portata da Gavin Brady è dunque un debutto amaro, la sconfitta somministrata da All4One è piuttosto netta. Alla partenza gli avversari si esprimono in un circling abbastanza aggressivo, il timoniere francese Sebastien Col protegge e conquista la destra, taglia con qualche metro di vantaggio ma Mascalzone grazie a una raffica mette la prua avanti di una decina di metri che gli restano per quasi mezzo lato. A centro campo una scaramuccia di tacking duel con All4One sempre saldamente a destra e si avvantaggia piano piano. Alla prima bolina il suo margine è di 19 secondi, al cancello di poppa di 34″, alla seconda bolina 32″ che salgono a 44″ sul traguardo.
Azzurra invece ha vinto bene la sua prima regata, perchè ha battuto il poderoso Team Origin, uno dei team che incute massimo rispetto per la qualità olimpica dei velisti coinvolti. Alla partenza gli inglesi controllano e conquistano il lato destro del campo, che si era rivelato favorito nella prima regata. Ma Azzurra riesce a sfruttare meglio la velocità della barcha NZL 92, considerata migliore dell’altra e a presentarsi alla prima boa di bolina davanti all’avversario anche se in una posizione sottovento in cui può essere controllata. Il passaggio della boa è spettacolare, con le barche che salgono molto oltre: Team Origin cerca di sfruttare il vantaggio del suo diritto di rotta, ma Azzurra riesce a issare prima il gennaker e a costringere l’avversario a una strambata, molto costosa perchè lenta. Azzurra ha trasformato una situazione di pericolo in un vantaggio. Poco dopo la barca italiana è in testa, gira il cancello di poppa con 40 secondi di vantaggio che non cambia dopo la seconda bolina. Conclude con un vantaggio di 53 secondi.
Il terzo match del giorno era tra Emirates Team New Zealand di Dean Barker e Artemis di Paul Cayard. La vittoria è andata ai padroni di casa dopo una regata combattuta e condizionata da una forte corrente in uscita dal Golfo. Il ritardo della barca svedese è di 1 minuto e 40 secondi.